Doppiaggio e IA: Roberto Pedicini a I fatti vostri

Il grande doppiatore e attore Roberto Pedicini, ospite un mese fa della trasmissione I fatti vostri su Rai 2, ha fatto mandare in onda un video che lo ritrae mentre dimostra le potenzialità inquietanti e sbalorditive della clonazione digitale, realizzata per mezzo della cosiddetta intelligenza artificiale, fenomeno legato al recente sciopero degli attori negli Stati Uniti e a quello dei doppiatori di qualche mese fa. L’attore beneventano si è filmato mentre parlava dei problemi che potrebbe causare l’uso incontrollato di queste nuove tecnologie e subito dopo lo si è visto ripetere ancora gli stessi concetti, ma stavolta in un perfetto francese. In trasmissione, tuttavia, Pedicini ha rivelato di non parlare realmente così bene quella lingua, per poi entrare maggiormente in dettaglio su una situazione che potrebbe facilmente rivelarsi pericolosa in assenza di controllo e rigorosa regolamentazione e che per alcuni aspetti appare già preoccupante, mettendo a rischio un intero settore, non tanto perché la tecnologia basata sull’autoapprendimento sia necessariamente competitiva in termini di qualità (il risultato artistico è spesso inevitabilmente mediocre), ma perché ciò potrebbe presto portare, per ragioni bassamente economiche, a un impiego sistematico di voci sintetiche al posto di quelle umane.

Un modus operandi del genere, a lungo andare, potrebbe addirittura costringere gli artisti del doppiaggio a vendere la propria voce, scenario in parte già contemplato da alcune controverse clausole contrattuali. Ribellandosi a questa ipotesi, nei giorni scorsi Simone Leonardi ha lanciato una petizione che mira a tutelare le voci “naturali” dei doppiatori dalla sostituzione con quelle meccaniche, sottolineando anche come secondo uno studio inglese entro il 2033 il 47% dei mestieri potrebbe essere esercitato dalle macchine. Qualche tempo prima alcuni doppiatori, sia italiani che stranieri, avevano denunciato l’utilizzo delle proprie voci da parte di persone terze, avvenuto senza autorizzazione, sottolineando che la voce di una persona è un dato personale e che la questione è molto delicata: i rischi di un utilizzo improprio di questi strumenti, infatti, non riguardano solo i professionisti della voce, bensì qualunque cittadino comune.

La questione, quindi, tocca tutti quanti noi: la voce di ciascuno è diventata clonabile, così come il nostro volto. Il furto d’identità è dietro l’angolo.

Torniamo ora a quanto è accaduto durante la suddetta puntata de I fatti vostri. Il conduttore Tiberio Timperi, persona informata sull’argomento (in passato ha avuto esperienze sia come attore che come doppiatore) nel congedare l’ospite aggiunge un cappello su un precedente che secondo lui risalirebbe al 2008 e nello specifico al completamento delle riprese relative al personaggio del Joker nella pellicola Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan, secondo capitolo della celebre trilogia sull’Uomo Pipistrello. Ma si tratta di un luogo comune smentito dai fatti. Un piccolo inciampo che del resto può capitare a tutti, specie nei tempi strettissimi della diretta televisiva.


In realtà Heath Ledger, vincitore dell’Oscar postumo al miglior attore non protagonista per la sua interpretazione del pagliaccio principe del crimine, ha girato Il cavaliere oscuro fino alla fine senza alcun intervento di post-produzione, come confermato da Christopher Nolan e contrariamente a come la cosa è stata romanzata successivamente. Come se non bastasse, l’attore ha addirittura diretto e realizzato personalmente alcune scene in completa autonomia, perfino senza la presenza del regista, che si è limitato a inserirle nel montaggio finale: parliamo di tutte le sequenze in cui il Joker viene visto apparire in televisione o in videoregistazione dagli altri personaggi. Nessuna “correzione” successiva, dunque, e nessun morto da resuscitare, soltanto una leggenda dura a morire. Heath Ledger è morto qualche tempo più tardi, durante le riprese del film Parnassus di Terry Gilliam, che l’ha fatto sostituire da nientepopodimeno che Johnny Depp, Colin Farrell e Jude Law. Anche costoro, nel rimpiazzare il collega scomparso, hanno recitato ciascuno con la propria faccia, senza nessun “aiutino” da parte di fantomatici cloni virtuali: nella pellicola di Gilliam il sogno la fa da padrone e una creatura dei sogni può cambiare volto da un momento all’altro.

A dire il vero, un piccolo grande precedente esiste e forse è a quello che pensava Timperi, probabilmente confondendosi con quanto accaduto nel caso di un altro personaggio iconico, magari vittima della sovrapposizione di due ricordi diversi (fenomeno su cui è incentrato il capolavoro dello stesso Christopher Nolan Memento del 2002). Quando Il cavaliere oscuro uscì nelle sale di tutto il mondo in molti, nel vedere l’interpretazione di Heath Ledger e prendendo atto della sua prematura scomparsa, pensarono a Il corvo, lungometraggio del 1994 con protagonista Brandon Lee, che morì effettivamente durante le riprese sotto i colpi di un’arma da fuoco che invece avrebbe dovuto essere caricata a salve. Fu proprio in quell’occasione che l’attore venne sostituito da costosissime immagini digitali nelle scene che ancora non aveva potuto girare, dato che era deceduto tre giorni prima della fine delle riprese.

L’ombra di questo precedente si è in qualche modo rifatta viva nel documentario su Marlon Brando Listen to Me, Marlon, in cui di nuovo è stata paventata la possibilità che un attore venga sostituito o “rianimato” per mezzo di un clone digitale, un superfalso.

Nel frattempo, mentre riflettiamo insieme sui risvolti etici del progresso tecnologico, che pone grossi interrogativi per quanto riguarda questioni come il furto d’identità, la falsificazione della realtà e lo sfruttamento lavorativo, nonché sulla natura dell’espressione artistica, un’altra figura mitica della storia del cinema, James Dean, il divo dalla gioventù bruciata, strettamente legato proprio all’illustre collega Brando, sta per essere rimpiazzata dal suo falso spettro digitale, un mostro di Frankenstein contemporaneo, nel nuovo capitolo annunciato dalla BBC. Come andrà a finire? Chi vivrà vedrà. Uomo o macchina che sia.

Aggiornamento 6 dicembre 2023: con il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Doppiaggio, che ha fatto séguito a una lunga trattativa, in esso compare ora un articolo che mira a tutelare gli artisti dallo sfruttamento della loro immagine e quindi da un uso improprio dei loro dati biometrici vocali.

Qui è inoltre possibile ascoltare gli interventi dei rappresentanti della categoria, nelle persone di Carlo Cosolo e Daniele Giuliani, alla Camera dei Deputati.

Aggiornamento 9 dicembre 2023: anche l’Unione Europea si sta occupando (prima al mondo) di stabilire norme più precise intorno a tutto quanto ruota attorno alla cosiddetta Intelligenza Artificiale, che forse potremmo più correttamente definire come un’imitazione o meglio un qualcosa di simile ad alcuni aspetti dell’intelligenza umana mediante sistemi di calcolo molto sofisticati, ma dal funzionamento (e anche dall’esito) spesso molto diverso.

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